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Dalle ostriche al sushi: navigazione nell'epidemiologia del Vibrio Parahaemolyticus per un consumo sicuro di frutti di mare.

Il Vibrio parahaemolyticus è un batterio responsabile di una percentuale significativa di malattie di origine alimentare in tutto il mondo.Si stima che nei soli Stati Uniti il ​​Vibrio parahaemolyticus causi oltre 45.000 casi di malattia ogni anno, provocando circa 450 ricoveri ospedalieri e 15 decessi.
n1
L'epidemiologia del Vibrio parahaemolyticus è strettamente legata a fattori ambientali, in particolare alla temperatura dell'acqua e alla salinità.Nelle acque calde e salmastre, il Vibrio parahaemolyticus può moltiplicarsi rapidamente, aumentando il rischio di contaminazione di frutti di mare come ostriche, vongole e cozze.Secondo uno studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), le ostriche sono state responsabili di oltre l’80% delle infezioni da Vibrio parahaemolyticus negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2010.
n2
Sebbene le infezioni da Vibrio parahaemolyticus possano verificarsi tutto l’anno, sono più comuni durante i mesi estivi.Ad esempio, nello stato del Maryland, il numero di casi di Vibrio parahaemolyticus raggiunge il picco in agosto, in coincidenza con le temperature dell’acqua più calde dell’anno.
n3
Il Vibrio parahaemolyticus rappresenta un grave problema di salute pubblica anche in Asia, in particolare in paesi come Giappone, Taiwan e Cina.In Giappone, ad esempio, le infezioni da Vibrio parahaemolyticus sono la malattia di origine alimentare più comunemente segnalata, rappresentando circa il 40% di tutti i casi segnalati.Negli ultimi anni, le epidemie di infezioni da Vibrio parahaemolyticus in Cina sono state collegate al consumo di frutti di mare crudi, in particolare di molluschi.
n4
La prevenzione delle infezioni da Vibrio parahaemolyticus richiede un approccio articolato che includa misure per ridurre la contaminazione dei prodotti ittici, nonché pratiche sicure di manipolazione e preparazione degli alimenti.Ad esempio, i frutti di mare devono essere conservati a temperature inferiori a 5 °C (41 °F) e cotti a una temperatura di almeno 63 °C (145 °F) per almeno 15 secondi.Anche l’igiene delle mani e un’adeguata pulizia e sanificazione delle superfici che entrano in contatto con i frutti di mare possono aiutare a ridurre il rischio di contaminazione.
 
In sintesi, il Vibrio parahaemolyticus rappresenta un grave problema per la salute pubblica, in particolare nelle zone costiere dove il consumo di prodotti ittici è elevato.Comprendendo l’epidemiologia del Vibrio parahaemolyticus e implementando adeguate misure di prevenzione, possiamo ridurre il rischio di malattia e proteggere la salute pubblica.


Orario di pubblicazione: 27 marzo 2023